SERVE UN INTERVENTO DECISO A SOSTEGNO DELLA ZOOTECNIA.
Il trend di crescita che aveva caratterizzato l’agricoltura biologica umbra per molti anni, anche in controtendenza all’altalenante andamento nazionale, con il PSR 2007-2013 si è inesorabilmente invertito.
Gli errori di impostazione del PSR, con misure agroambientali che irragionevolmente penalizzano il bio a favore dell’integrato, cioè di chi continua a far uso di diserbanti e pesticidi, stanno dando i drammatici risultati annunciati. Dal 2006, anno di massimo sviluppo del biologico umbro, al 2009 si registra un abbandono di oltre il 9% delle aziende impegnate (dati Sinab).
Per i il 2010 la situazione sarà ancora peggiore perché le aziende passeranno dal bio a misure più semplici e meglio ricompensate del biologico, in tal senso i dati ARUSIA ne danno la conferma essendoci solo, 181 nuove domande per il biologico contro le 848 dell’integrato.
In questa situazione mentre si discute di come investire i soldi del Piano Strategico Nazionale per il Biologico, sarebbe un controsenso non effettuare subito una seria riflessione sulla revisione del PSR per reinserire quelle proposte più volte avanzate e ostinatamente respinte dal dirigente responsabile.
Confidiamo nella sensibilità dell’assessore Fernanda Cecchini di cui abbiamo apprezzato la capacità di ascolto e da ultimo, l’impegno a rimettere in gioco i fondi del Ministero a sostegno del biologico, inspiegabilmente tenuti nascosti per 5 anni, perché ci sia un forte impegno della Regione Umbria nella Conferenza Stato Regioni per un intervento deciso sulla revisione dei premi e il sostegno alla zootecnia.
Intanto i produttori biologici continuano a lavorare per la filiera corta e far conoscere le bio eccellenze del territorio umbro nei GODO (Gruppi Organizzati Domanda Offerta) e danno appuntamento domenica 10 nella piazza di Monteluce al mercato promosso da AIAB Umbria ogni seconda domenica del mese.
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